SYMBOL IS THE MESSAGE: MCLUHAN AND POETIC COMMUNICATION (PURGATORIO, XXIV)
Abstract
Il saggio si focalizza sulla funzione comunicativa che Dante attribuisce al medium poetico nel Purgatorio, là dove il colloquio con poeti e rimatori documenta l’evoluzione della comunicazione poetica verso la modernità. Tale aspetto è colto da McLuhan nel Capitolo 16 della Galassia Gutenberg, in cui sono citati i versi 52-54 di Purgatorio, XXIV in cui il poeta dichiara la novità del suo principio poetico. Le riflessioni di McLuhan si innestano su quelle di Ezra Pound sviluppate nell’ABC del leggere, in cui il riferimento purgatoriale al «miglior fabbro del parlar materno» (Purg. XXVI:117, ripreso da Eliot in epigrafe al The Waste Land), esprime il potere diacronico del linguaggio poetico. Per McLuhan il dialogo tra Dante e Bonagiunta Orbicciani attesta il modo nuovo di dare forma e voce all’esperienza sociale. “Artistic and verbal fidelity to the very modes of experience is the secret of the sweet new style” (McLuhan, 1962:130). Di qui la concezione della comunicazione simbolista come medium euristico a tutto tondo, ispirato alla connessione tra arte, cultura e società. Anche grazie al «lungo studio» dantesco, McLuhan intuisce la possibilità di considerare il simbolo come messaggio, in grado di agevolare la comprensione degli sviluppi mediali dell’era tipografica e della civiltà elettrica.
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